Conrad Joseph - 1899 - Cuore di tenebra by Conrad Joseph

Conrad Joseph - 1899 - Cuore di tenebra by Conrad Joseph

autore:Conrad Joseph
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Classics, Fiction
ISBN: 9788809815858
editore: Giunti Editore
pubblicato: 2015-05-18T22:00:00+00:00


2.

«Una sera mentre stavo sdraiato sulla coperta del mio battello a vapore, udii delle voci che si avvicinavano — ed erano nipote e zio che passeggiavano lungo l'argine. Tornai a poggiare la testa sul braccio, e mi ero quasi appisolato, quando qualcuno mi disse, per così dire, all'orecchio: "Sono innocuo come un bambinetto, ma non mi piace che mi vengano imposte le cose. Sono o non sono il direttore? Mi è stato ordinato di mandarlo lì. È incredibile"… Mi resi conto che i due stavano sulla riva accanto alla prua del battello, proprio sotto la mia testa. Non mi mossi; non mi venne in mente di muovermi: ero mezzo addormentato. "È davvero spiacevole", grugnì lo zio. "Ha chiesto lui all'amministrazione di essere mandato lì", disse l'altro, "con l'idea di dimostrare quel che sa fare; e ho ricevuto disposizioni in tal senso. Vedi che influenza deve avere quell'uomo. Non è spaventoso?" Furono d'accordo entrambi che era spaventoso, poi fecero parecchi commenti bizzarri: "Fare il bello e il cattivo tempo — un solo uomo — il consiglio — per il naso…", brandelli di frasi assurde che scacciarono del tutto la mia sonnolenza, cosicché avevo ripreso quasi per intero la mia prontezza di spirito quando lo zio disse: "Il clima ti potrebbe risolvere questa difficoltà. È lì solo?". "Sì", rispose il direttore; "ha mandato il suo assistente giù lungo il fiume con una nota per me in questi termini: 'Rispedite questo povero diavolo a casa, e non perdete tempo a mandarne altri di quella risma. Preferisco stare solo che con il tipo di uomini di cui potete disporre'. È stato più di un anno fa. Pensa un po' che impudenza!" "Niente da allora?", chiese l'altro, con voce rauca. "Avorio", esclamò di scatto il nipote; "quantità enormi — di prima qualità — molto — decisamente seccante, visto che si tratta di lui." "E con quello?", interrogò la greve voce gorgogliante. "Una fattura", fu la replica sparata, per così dire, dal nipote. Poi silenzio. Stavano parlando di Kurtz.

Ero ormai completamente sveglio, ma, sdraiato comodamente a mio agio, rimasi immobile, non avendo motivo di cambiare posizione. "Come ha fatto quell'avorio ad arrivare fin quaggiù?", ringhiò l'anziano, che pareva notevolmente seccato. L'altro spiegò che era arrivato con una squadra di canoe affidate a un impiegato inglese mezzo-sangue che Kurtz aveva con sé; quel Kurtz aveva apparentemente intenzione di tornare anche lui, visto che la stazione commerciale era in quel momento rimasta senza mercanzia o provviste, ma dopo aver percorso trecento miglia, aveva all'improvviso deciso di tornare indietro, cosa che aveva fatto da solo con una piccola piroga a quattro rematori, lasciando che il mezzo-sangue continuasse a discendere il fiume con l'avorio. I due individui sembravano stupefatti che qualcuno mai avesse osato tentare una cosa del genere. Non riuscivano a spiegarselo. Quanto a me, mi sembrò di vedere Kurtz per la prima volta. Fu una visione distinta: la piroga, quattro selvaggi che pagaiavano, e il bianco solitario che voltava d'improvviso la schiena al quartier generale, con sollievo, con



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